Ratto in coma etilico a Valle Aurelia

Il Messaggero ha ripreso il mio tweet. E non solo:

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Stamattina faccio il mio solito tragitto per andare a lavoro, e in uscita dalla metropolitana ricevo un buongiorno coi fiocchi:

metro-valle-aurelia-ratto

Ratto evidentemente svenuto e ‘mbriaco (è un eufemismo…) sul camminamento, precisamente alle 8 del mattino (ora di punta per lavoratori e studenti), appena fuori dalla stazione Valle Aurelia (Metro A).

Il tutto segnalato via Twitter all’Atac (@InfoAtac). Di solito sono celeri nel rispondere, ma oggi hanno ignorato bellamente. E vabbè…

PS: e come spesso accade, non c’era manco un’anima al gabbiotto in stazione…

Il Trenino e le sue storie: il racconto di parlodasolo

Non tutti gli inviti restano inascoltati e quello pubblicato qualche giorno fa, riguardante le storie del trenino Roma-Giardinetti (o Roma Pantano, com’è era una volta), è stato raccolto dal blogger “parlodasolo“. Sono felice, quindi, di poter pubblicare qui il suo racconto!

Ma ora bando alla ciance, e buona lettura!

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LE FERMATE OLTRE GIARDINETTI

http://parlodasolo.wordpress.com/2013/09/08/le-fermate-oltre-giardinetti/

qualche giorno fa mi ero immbattuto in un tweet dell’account @TreninoGiallo che, come quello analogo per la roma – lido, vuole mettere in evidenza le disavvennture dell’utente medio della roma-giardinetti.
il tweet in questione, però, rimandava ad un post di fabio cruciani sul suo blog circa un’esperienza col trenino in questione, di quando, però, la tratta era “roma-pantano”.
i viaggi d’esplrazione fino a pantano, qualche annetto fa, me li facevo davvero, in preda all’ardore ginnasiale di sapere “dovediavoloandassequellaferragliaoltregiardinetti”.
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Il Trenino e le sue storie (La Ferrovia Roma-Giardinetti)

Chi abita a Roma non può non aver preso, anche una sola volta nella propria vita, il mitico “trenino”, ovvero la ferrovia Roma-Giardinetti.

Oggi ci sono salito dopo tanto tempo, e ho trovato il solito degrado, fatto di treni vecchi, brutte frequentazioni e la sensazione costante di rimanere a piedi da un momento all’altro.

Questa linea è un residuo della tratta ferroviaria che, anni e anni or sono, collegava Frosinone con la Capitale.

I capolinea sono Roma Laziali, appena sotto la Stazione Termini, mentre l’altro, in origine, era Pantano. Dal 2008, a seguito dei lavori per la realizzazione della Metro C, il capolinea è stato “anticipato” a Giardinetti (appena fuori dal GRA), poichè la tratta fino a Pantano verrà, in futuro, utilizzata dalla metropolitana.

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Assalito il pullman del Verona

La domanda che mi pongo molto semplicemente è la seguente:

PERCHE’???

Perchè tanta idiozia?Perchè non si può andare a vedere una partita serenamente?

E’ evidente che certi personaggi hanno una voglia matta di vedersi la partita in tv, sempre se non finiscono al gabbio. Anzi no, gli danno il daspo, l’utilissimo daspo. Utile come andare a caccia d’elefanti con la pistola ad acqua…

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tratto da http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Roma/01-09-2013/roma-assalito-pullman-verona-la-partita-squadra-ripartira-domani-scontri-tifoserie-201080871230.shtml

Il pullman del Verona, dopo la partita persa con la Roma all’Olimpico, è stato assalito da tifosi giallorossi armati di pietre e spranghe sul Grande Raccordo Anulare. Con i vetri rotti la squadra non è potuta ripartire subito per il Veneto: Toni e compagni hanno dormito in un albergo della capitale per ripartire con un mezzo diverso in mattinata.

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Pjanic, Jedvaj e Ljajic: molto più di una foto

Ieri sera è rimbalzata, sui vari network romani, una foto postata su Instagram di tre calciatori della Roma, per la precisione Pjanic, Jedvaj e Ljajic.

Ljajic è l’ultimo acquisto giallorosso, e gli altri due compagni di squadra hanno fatto da “ciceroni” nella sua nuova città. Ma questa foto ha qualcosa di particolare.

I tre giocatori sono rispettivamente bosniaco (Pjanic), croato (Jedvaj) e serbo (Ljajic), e tutti e 3 sono nati agli albori degli anni ’90 (’90 – ’95 – ’91), nel pieno della guerra che ha dilaniato l’ex Jugoslavia (e i loro paesi) fino al 1995.

Una foto che è lo specchio di tempi che, fortunatamente, sono cambiati, molto cambiati…