Mercatino illegale a Centocelle: il Municipio riprova a debellarlo

Ancora niente. Mesi e mesi di tribolazioni, di polemiche, di interventi parziali. Il mercatino abusivo di Centocelle resiste a tutto e a tutti. E continua a proliferare, grazie ai concittadini che continuano a foraggiarlo, e grazie al “non controllo” di chi deve controllare (nb: causa carenza di organico).

Il Municipio V sta riprovando a trovare una soluzione al problema, riapertosi già qualche settimana dopo l’attivazione della task force di fine Gennaio. Ce la faranno questa volta?

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Tratto da RomaToday (LINK)

Il mercato abusivo di viale della Primavera ha i giorni contati? Sembrerebbe proprio di si, ma il condizionale è d’obbligo, vista l’improvvisazione da parte della Polizia Roma Capitale del Municipio Roma V  nell’organizzare un servizio di vigilanza efficace ( ed ecoonomico ) in grado di riportare nella legalità e nella sicurezza l’area mercatale di viale della Primavera.

Venerdi 18 Aprile alle ore 9,00 il presidente della Commissione Commercio ha infatti convocato una seduta speciale a cui, tra gli altri, è stato invitato il Comandante del Gruppo Casilino della Polizia Roma Capitale. “Nel corso del confronto si cercherà di affrontare il probema una volta per tutte”, ha dichiarato il presidente Walter Pacifici.

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Roma per Te – Newsletter Roma Capitale del 10 Aprile 2014

A cura dell’Ufficio Stampa e del Dipartimento Comunicazione di Roma Capitale

La partecipazione ha tante facce. Passa attraverso l’impegno delle cooperative sociali, al lavoro per il decoro e la pulizia degli argini del Tevere, trova nuovi stimoli nelle proposte delle famiglie romane sollecitate dal Campidoglio a dire la propria in materia di manutenzione scolastica, si concretizza grazie alle osservazioni e i suggerimenti che tutti i cittadini possono inoltrare in merito al Nuovo Piano Generale del Traffico Urbano, pubblicato all’albo pretorio online. Un altro Piano, quello dei pullman turistici, diventa operativo, mentre arrivano i “papabit” emessi da Atac in occasione della cerimonia di canonizzazione del 27 aprile. La città, intanto, “ritrova” le corse del trotto con la nuova pista all’ippodromo delle Capannelle e si candida a ospitare, insieme ad altre 12 capitali, i Campionati europei di calcio, edizione 2020. Oscillano tra cultura e memoria storica, alcune delle iniziative più significative dei Municipi: la Passeggiata della Memoria nel quartiere Giuliano-Dalmata, la prima edizione della Giornata della Mobilità Culturale in VIII, il 70°anniversario del rastrellamento del Quadraro in V.

Evento, parola senz’altro abusata. Ma come definire l’Hard Rock Live che sbarca a Roma per la prima volta prendendo il posto del londinese “Hard rock calling”? Un piccolo evento è anche la grande festa in programma domenica ai Fori Imperiali per sostenere la campagna “Porto l’Orto a Lampedusa” per la realizzazione di orti urbani sull’isola. Così come la riapertura al pubblico sulla via Casilina delle Catacombe dei Santi Pietro e Marcellino, terze a Roma per estensione. E in materia di visite guidate da segnalare il ritorno degli itinerari guidati gratuiti al Cimitero monumentale del Verano. L’arte propone la Roma dei vedutisti tedeschi a Palazzo Braschi, nuove installazioni e personali al Macro di via Nizza e una singolare rassegna “Chiamata alle Arti” rivolta agli artisti under25 mentre il teatro invita tutti all’Argentina per l’ultimo lavoro di Luca Ronconi, al Teatro Tor Bella Monaca dove approda la grande lirica in video e al teatro Palladium, cornice ideale per la ricerca sul “Meraviglioso Urbano” di Renato Nicolini.

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70 anni fa l’eccidio delle Fosse Ardeatine

Tratto dal sito RaiNews (LINK)

Articolo di Veronica Fernandes

Il comando germanico ha, perciò, ordinato che, per ogni tedesco ucciso, dieci criminali comunisti badogliani siano fucilati. Quest’ordine è già stato eseguito.
(Il Messaggero, 25 marzo 1944)

Una frase asettica, pubblicata in un trafiletto. L’orrore dell’eccidio delle Fosse Ardeatine straripa dalle parole scelte dal Messaggero il 25 marzo del 1944 e arriva fino ad oggi, al 24 marzo del 2014, il 70esimo anniversario del giorno in cui le truppe di occupazione nazista uccisero 335 persone come rappresaglia per l’attentato partigiano di via Rasella, a Roma, il giorno prima, in cui morirono 33 soldati del reggimento Bozen. E’ il primo anniversario senza il suo boia, Erich Priebke, morto agli arresti domiciliari l’11 ottobre del 2013, dopo aver festeggiato il centesimo compleanno nella sua casa di Roma. Anche nelle sue ultime ore, l’ex ufficiale nazista aveva riacceso le polemiche con un video, diffuso dal suo legale, in cui continuava a difendersi: L’ordine era arrivato direttamene da Hitler e non poteva essere discusso. Un’affermazione più volte smentita dalle ricerche storiche. Priebke sosteneva anche che l’attentato di via Rasella fosse stato organizzato con lo scopo preciso di provocare la rappresaglia. Se la Storia fosse stata scritta dai gerarchi nazisti, le vittime oggi non avrebbero un nome, la strage sarebbe sepolta dal silenzio.

L’assalto di via Rasella
Siamo a Roma, occupata dall’8 settembre del 1943, una città piegata dalla fame e dalle incursioni aeree. Giorgio Amendola, a capo dei Gruppi di Azione Patriottica, organizza l’azione di via Rasella. Sceglie il 23 marzo – una data simbolica, l’anniversario della fondazione dei Fasci di Combattimento. Ricorderà, anni dopo, il battaglione Bozen che “passava ogni giorno alla stessa ora, con precisione teutonica”, lo sfregio quotidiano dell’occupazione.

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La grande bellezza…stereotipata

Tratto dal sito Lettera43.it (LINK)

di Enzo Ciaccio

Per lui La grande bellezza, il film di Paolo Sorrentino premiato a Los Angeles con l’Oscar per la migliore opera straniera, «descrive la città di Roma esattamente come piace immaginarla agli americani», con «le feste notturne, la folla dei prelati, i santi, i peccati e le mille sacrestie». Insomma, più che un’opera d’arte in senso tradizionale, il film di Sorrentino «è un riuscito spot pubblicitario che il governo dovrebbe premiare per gli indiscutibili benefici che arrecherà al turismo italiano».
GLI STEREOTIPI SULL’ITALIA. «Perciò», spiega a Lettera43.it Philippe Daverio, 64 anni, critico d’arte, giornalista e conduttore televisivo di madre alsaziana e padre italiano, «poco o nulla importa se la Roma raccontata ne La grande bellezza sia bella, brutta o addirittura totalmente inventata dal regista a uso e consumo degli stereotipi che tanto piacciono al pubblico d’Oltreoceano».
«UNA PARODIA DI FELLINI». Attaccato da Beppe Grillo per aver sostenuto che in Italia «è in atto un’inarrestabile corsa verso la trashologia» (cultura del trash), Daverio discute del film di Sorrentino («È la parodia della Roma di Fellini», sostiene) e della difficoltà a definire un moderno concetto di bellezza «in una fase in cui tutto in Italia si fa elementare nel nome della imperante banalità».

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