Nel campo era un guerriero infinito. Non smetteva mai di lottare, in campo e fuori. Così ha combattuto per cinque anni anche contro il cancro, Klas Ingesson. Ma alla fine ha perso la battaglia ed è morto questa mattina. Lo svedese, 46 anni, è voluto morire a casa, a Ödeshög, circondato dai familiari. Continue reading
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Che la morte di Robin Williams possa cambiare il nostro approccio alla depressione
Tratto da Huffington Post (LINK)
di Alastair Campbell (Ex responsabile della comunicazione di Tony Blair)
Anche se un’inchiesta potesse fornire alcune risposte alle domande che le persone si stanno facendo oggi, la verità è che nessuno di noi saprà mai, anche se avesse lasciato qualcosa di scritto, cosa aveva in mente Robin Williams nei momenti finali della sua vita ricca ed arricchente. Nessuna persona è uguale a un’altra. Nessuna depressione è uguale a un’altra. Ma la sua morte dimostra ancora una volta che la depressione non guarda in faccia alla classe, alla razza, alla professione, alla ricchezza o al talento. Sua moglie, Susan Schneider, ha detto oggi: “Quando sarà ricordato, speriamo che ci si concentrerà non sulla sua morte, ma sugli innumerevoli momenti di gioia e risate che ha regalato a milioni di persone”.
Robin Williams (1951 – 2014)
Pitts: Cogli la rosa quando è il momento, che il tempo, lo sai, vola e lo stesso fiore che sboccia oggi, domani appassirà. (leggendo “O vergine cogli l’attimo che fugge”)
Professor Keating: “Cogli l’attimo.” “Cogli la rosa quando è il momento.” Perché il poeta usa questi versi?
Dalton: Perché va di fretta!
Professor Keating: No! [finge di premere un pulsante] Ding! Grazie per aver partecipato al nostro gioco. Perché siamo cibo per i vermi, ragazzi. Perchè, stano a dirsi, ognuno di noi in questa stanza, un giorno smetterà di respirare, diventerà freddo e morirà. Adesso avvicinatevi tutti, e guardate questi visi del passato: li avrete visti mille volte, ma non credo che li abbiate mai guardati. Non sono molto diversi da voi, vero? Stesso taglio di capelli, pieni di ormoni, come voi, invincibili, come vi sentite voi. Il mondo è la loro ostrica, pensano di essere destinati a grandi cose, come molti di voi, i loro occhi sono pieni di speranza, proprio come i vostri. Avranno atteso finché non è stato troppo tardi per realizzare almeno un briciolo del loro potenziale? Perché vedete, questi ragazzi ora, sono concime per i fiori. Ma se ascoltate con attenzione, li sentirete bisbigliare il loro monito. Coraggio, accostatevi. Ascoltateli. Sentite? Carpe… Sentito? Carpe… Carpe diem… Cogliete l’attimo, ragazzi… rendete straordinaria la vostra vita…