Tutti assolti, anche i medici. Questa la sentenza della corte d’Appello di Roma per la morte di Stefano Cucchi, il geometra romano arrestato il 15 ottobre 2009 per droga e deceduto una settimana dopo nell’ospedale Sandro Pertini. La formula adottata dal giudici è quella prevista dal secondo comma dell’articolo 530 “ovvero quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l’imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato o che il reato è stato commesso da persona imputabile”. “È una sentenza assurda. Mio figlio è morto ancora una volta” ha detto la madre di Cucchi dopo la lettura della sentenza d’appello. La sorella Ilaria è scoppiata in lacrime. Continue reading
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Berlusconi affidato in prova ai servizi sociali
Tratto da Pagina99 (LINK)
Il Tribunale di sorveglianza di Milano ha deciso di affidare in prova ai servizi sociali Silvio Berlusconi, condannato lo scorso anno in via definitiva per frode fiscale nell’ambito del processo sui diritti tv Mediaset.
Il leader di Forza Italia è stato condannato a quattro anni di carcere, di cui tre condonati dall’indulto, oltre a due anni di interdizione dai pubblici uffici, pena accessoria confermata nel marzo scorso dalla Cassazione.
Giovedì scorso si era tenuta l’udienza per discutere l’istanza e il pg Antonio Lamanna aveva dato parere favorevole affinchè Berlusconi, come aveva proposto l’ufficio esecuzione penale esterna, svolgesse attività di volontariato in una struttura per anziani.
Albanese mette sotto due italiani!
Se siete arrivati qui schiumanti di rabbia xenofoba, gridando slogan inneggianti ad impiccagione, ghigliottina o torture varie, avete sbagliato posto. O forse è il posto giusto, ma per una riflessione.
Metropolitana di Roma.
Salgono due persone, disquisendo di politica. Capisco immediatamente la loro provenienza partitica dall’oggetto della discussione: Grillo e i Cinquestelle. Il refrain è il solito:
- “Grillo le spara sempre più grosse, evidentemente gli avranno tolto le pillole che lo fanno stare lucido, ah ah ah”;
- “Su alcuni temi, però ci potrebbe essere convergenza”;
- “Eh, ma sempre se i cinquestelle sono disposti a discostarsi dal verbo di Grillo”.
Insomma i soliti discorsi da piddini con la schizofrenia di chi rimpiange un governo con Grillo ma allo stesso tempo lo schernisce. Un grande classico dell’ultimo anno.
Mentre cominciano ad introdurre il discorso delle elezioni, e di un eventuale esito, accade l’imponderabile.
Questo pallosissimo scambio di battute viene interrotto dall’intervento di una signora, seduta poco distante da me.
Accento slavo, ma idee chiare.