Quando nell’illuminismo s’infiltra un romantico: Rousseau

Tratto dal blog “L’Occhio Del Bue” (LINK)

Jean Jacques Rousseau era un tipo originale e anche molto doppio. Era calvinista, educato così nella rigidissima sua Ginevra, ma poi divenne cattolico (e più avanti ancora calvinista). Era democratico, ma ammetteva anche l’aristocrazia e la monarchia e la sua elaborazione diverrà punto di riferimento dei marxisti, ma anche dei regimi assolutisti di destra. Era illuminista e amico degli enciclopedisti, ma polemizzò tutta la vita con Voltaire perché disprezzava la ragione. Visse nel secolo dei lumi, ma venne considerato il primo romantico. Era dotato di sensibilitè (come dicevano i francesi), e la considerava suo costante punto di riferimento più del freddo intelletto, ma si accompagnò con donne sol per farsi mantenere e affidò i suoi cinque figli all’istituto degli orfanelli, pentendosene solo poco prima di morire. Quando si dice che gli artisti devono essere “genio e sregolatezza” si pensa a Rousseau. Che infatti fu musicista, filosofo, letterato, romanziere, ma soprattutto vagabondo. La canzone dei Nomadi è dedicata a lui. Continue reading

I due Nietzsche

Tratto dal blog “L’Occhio Del Bue” (LINK)

Adorato da destra, riscoperto da sinistra, per alcuni è “oltre la destra e la sinistra” (più di Occhetto, che nel 1989 voleva “andare oltre” e si trovò solo oltre se stesso), Friedrich Wilhelm Nietzsche è filosofo, forse più d’ogni altro, ancora al centro dell’attenzione. Variamente tradotto e interpretato. Anche da posizioni opposte. E dunque filosofo assai controverso. Come se quel che scrisse fosse o così poco chiaro o così banale da poter essere preso a riferimento da chiunque. Oppure così involuto da dare campo libero a interpretazioni così distanti. Prendiamo il giudizio sulle donne: se usassimo Freud per valutare Nietzsche dovremmo concludere che il suo complesso di Edipo era molto accentuato. L’odio per le donne era una sua costante da abbinare al suo culto per l’uomo guerriero, che poi riprenderemo. Resta il fatto che di donne egli ne conobbe bene solo una: sua sorella Elisabeth. Continue reading

L’Anticristo, e quell’anticlericale di Nietzsche…

Ripropongo questo mio vecchio articolo, datato 2009 e pubblicato anche su Labouratorio. E’ una personalissima recensione dell’Anticristo di Nietzsche, pertanto non trucidatemi se le interpretazioni filosofiche non sono del tutto corrette…

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Anticlericale. Profondamente anticlericale.
E’ questa la prima impressione che ho avuto di Nietzsche fin dalle prime battute.

L’Anticristo è una critica spietata e brutale all’intero cristianesimo, passato e presente. Ma più che una critica vera e propria ciò che si percepisce è quasi uno sfogo dell’autore verso tutto ciò che il cristianesimo ha “corrotto” in maniera subdola, in particolare i pensieri e i modi di fare.

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