Fenomenologia del Renziano

Chiariamo subito: Renzi non è Mussolini. Non ne ha il carisma, non ne ha il fascino. Non è nemmeno Craxi: gli manca l’autorità, la faccia tosta, la fermezza. Renzi è figlio dei suoi tempi, è figlio di Veltroni, di D’Alema, e prima ancora è figlio di Natta e Berlinguer, più che di Moro, del quale non possiede la cultura (per quanto fumosa e difficilmente verificabile) e la tendenza alla mediazione fino allo sfinimento. E’ figlio dei tempi, semplicemente. Come i suoi sponsor, in testa il famoso finanziere Serra, che personalmente ancora non ho capito che mestiere faccia, forse perché io ancora continuo a considerare giocare coi soldi una perversione e non un vero lavoro. La verità è che sappiamo tutti benissimo chi è Renzi e quello che sta facendo, e quelli che fingono di non saperlo se ne accorgeranno presto. Parlo dei suoi elettori e della stampa che lo sostiene, che Renzi tiene da conto come Stalin teneva da conto i russi: gente da mandare, come ondate di carne sacrificabilissima, a seppellire le truppe naziste sotto una valanga di sangue e intestini. Per questo non considero Renzi colpevole di nulla: si limita ad essere l’espressione dei tempi suoi, dell’invidia sociale che porta a voler distruggere i diritti altrui invece di rivendicarli per sé e per gli altri. Continue reading

Papà Husserl e la figlia, detta Fenomenologia

Tratto dal blog “L’Occhio Del Bue” (LINK)

Vorrei parlare di Husserl, il padre della Fenomenologia. Non dell’uso della parola, ma della sua concezione filosofica. Infatti già Hegel aveva scritto “La fenomenologia dello spirito” e ne avevano trattato sia Kant sia Lambert nel settecento. Non parlo delle fenomenologia come semplice manifestazione di fenomeni. Kant li vedeva come altro dai noumeni, che erano le cose nella loro essenza, dunque come categorie di serie B, una sorta di politici italiani di oggi, che devono cedere lo scettro ai tecnici, Husserl li concepisce come contrapposizione alla conoscenza scientifica, che si limita a fotografare le cose come sono in un dato momento, dunque come ci appaiono. E per questo, a giudizio di Husserl, la conoscenza scientifica è addirittura ingenua. Continue reading