Er poro Orfeo s’è dimenticato una cosa importantissima…
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Google Doodle per i 148 anni di Kandinsky
L’effetto del colore. La pittura astratta, la spiritutalità. Difficile riassumere in poche parole l’eredità della pittura di Vasilij Vasil’evič Kandinskij. Nasceva a Mosca il 16 dicembre 1866. Morì poi nel 1944. La fine del romanticismo, la Belle Epoque, la rivoluzione russa, l’inizio del secolo breve, le due grandi guerre. Questo il palcoscenico della vita del pittore russo, al quale Google, nel 148° anniversario dalla nascita dedica un doodle.
Lo “Spirituale nell’Arte” – pubblicato nel 1912 – è il suo manifesto ideologico. L’effetto psichico e quello fisico: le conseguenze del colore secondo Kandinskij. L’impatto, l’effetto immanente, istantaneo e la sensazione trascendente.
Colori fortissimi, forme potenti. In questa relazione – astratta e spirituale, risiede tutta la pittura di Kandinskij. Una pittura i cui effetti giungono ai giorni nostri, con l’immmortalità che solo l’arte sa dare.
Tratto da RaiNews.it (LINK)
Uno sguardo sull’Arte: Jackson Pollock
Tratto dal sito www.vallery.it
« Non dipingo sul cavalletto. Preferisco fissare le tele sul muro o sul pavimento. Ho bisogno dell’opposizione che mi dà una superficie dura. Sul pavimento mi trovo più a mio agio. Mi sento più vicino al dipinto, quasi come fossi parte di lui, perché in questo modo posso camminarci attorno, lavorarci da tutti e quattro i lati ed essere letteralmente “dentro” al dipinto. »
La grande bellezza…stereotipata
Tratto dal sito Lettera43.it (LINK)
di Enzo Ciaccio
Per lui La grande bellezza, il film di Paolo Sorrentino premiato a Los Angeles con l’Oscar per la migliore opera straniera, «descrive la città di Roma esattamente come piace immaginarla agli americani», con «le feste notturne, la folla dei prelati, i santi, i peccati e le mille sacrestie». Insomma, più che un’opera d’arte in senso tradizionale, il film di Sorrentino «è un riuscito spot pubblicitario che il governo dovrebbe premiare per gli indiscutibili benefici che arrecherà al turismo italiano».
GLI STEREOTIPI SULL’ITALIA. «Perciò», spiega a Lettera43.it Philippe Daverio, 64 anni, critico d’arte, giornalista e conduttore televisivo di madre alsaziana e padre italiano, «poco o nulla importa se la Roma raccontata ne La grande bellezza sia bella, brutta o addirittura totalmente inventata dal regista a uso e consumo degli stereotipi che tanto piacciono al pubblico d’Oltreoceano».
«UNA PARODIA DI FELLINI». Attaccato da Beppe Grillo per aver sostenuto che in Italia «è in atto un’inarrestabile corsa verso la trashologia» (cultura del trash), Daverio discute del film di Sorrentino («È la parodia della Roma di Fellini», sostiene) e della difficoltà a definire un moderno concetto di bellezza «in una fase in cui tutto in Italia si fa elementare nel nome della imperante banalità».
Gustav Klimt: le tre età della donna
Tratto dal sito www.vallery.it
Nell’opera sono raffigurate tre figure femminili: a sinistra una donna anziana e a destra una giovane con una bimba in braccio. la prima posta di profilo è completamente nuda, ha il capo chinato, il braccio sinistro piegato con la mano che copre gli occhi, mentre il destro scende lungo il corpo. La sua immagine è molto espressiva e di forte impatto a causa dell’estremo realismo: le spalle sono molto curve, i capelli lunghi castani non sono luminosi, il seno è deformato e il ventre gonfio fa contrasto con il corpo magro dalla pelle di un colore ormai spento e quasi scuro.
La donna giovane invece è raffigurata frontalmente ed è coperta soltanto da un velo semitrasparente azzurro e violetto. Ha il capo chinato a sinistra (che ricorda la figura della donna rappresentata ne “il bacio”) appoggiato sulla testa della bimba. La sua carnagione diafana e luminosa contrasta fortemente con quella dell’anziana, così come i capelli dal colore biondo dorato. La piccola è paffuta ed ha le guance rosate. Entrambe hanno gli occhi chiusi come se stessero sognando o fossero immerse in una dimensione irreale, felice, spirituale. Questo perchè si trovano su uno sfondo dorato, colorato di tinte pastello e molto decorato anche di motivi geometrici. La donna vecchi ainvece si trova su un piano arretrato, dallo sfondo più scuro, composto di toni che vanno dall’ocra al marrone al nero.