La grande bellezza…stereotipata

Tratto dal sito Lettera43.it (LINK)

di Enzo Ciaccio

Per lui La grande bellezza, il film di Paolo Sorrentino premiato a Los Angeles con l’Oscar per la migliore opera straniera, «descrive la città di Roma esattamente come piace immaginarla agli americani», con «le feste notturne, la folla dei prelati, i santi, i peccati e le mille sacrestie». Insomma, più che un’opera d’arte in senso tradizionale, il film di Sorrentino «è un riuscito spot pubblicitario che il governo dovrebbe premiare per gli indiscutibili benefici che arrecherà al turismo italiano».
GLI STEREOTIPI SULL’ITALIA. «Perciò», spiega a Lettera43.it Philippe Daverio, 64 anni, critico d’arte, giornalista e conduttore televisivo di madre alsaziana e padre italiano, «poco o nulla importa se la Roma raccontata ne La grande bellezza sia bella, brutta o addirittura totalmente inventata dal regista a uso e consumo degli stereotipi che tanto piacciono al pubblico d’Oltreoceano».
«UNA PARODIA DI FELLINI». Attaccato da Beppe Grillo per aver sostenuto che in Italia «è in atto un’inarrestabile corsa verso la trashologia» (cultura del trash), Daverio discute del film di Sorrentino («È la parodia della Roma di Fellini», sostiene) e della difficoltà a definire un moderno concetto di bellezza «in una fase in cui tutto in Italia si fa elementare nel nome della imperante banalità».

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Gustav Klimt: le tre età della donna

Tratto dal sito www.vallery.it

G.Klimt: Le tre età della donna, 1905. Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma.

Nell’opera sono raffigurate tre figure femminili: a sinistra una donna anziana e a destra una giovane con una bimba in braccio. la prima posta di profilo è completamente nuda, ha il capo chinato, il braccio sinistro piegato con la mano che copre gli occhi, mentre il destro scende lungo il corpo. La sua immagine è molto espressiva e di forte impatto a causa dell’estremo realismo: le spalle sono molto curve, i capelli lunghi castani non sono luminosi, il seno è deformato e il ventre gonfio fa contrasto con il corpo magro dalla pelle di un colore ormai spento e quasi scuro.

La donna giovane invece è raffigurata frontalmente ed è coperta soltanto da un velo semitrasparente azzurro e violetto. Ha il capo chinato a sinistra (che ricorda la figura della donna rappresentata ne “il bacio”) appoggiato sulla testa della bimba. La sua carnagione diafana e luminosa contrasta fortemente con quella dell’anziana, così come i capelli dal colore biondo dorato. La piccola è paffuta ed ha le guance rosate. Entrambe hanno gli occhi chiusi come se stessero sognando o fossero immerse in una dimensione irreale, felice, spirituale. Questo perchè si trovano su uno sfondo dorato, colorato di tinte pastello e molto decorato anche di motivi geometrici. La donna vecchi ainvece si trova su un piano arretrato, dallo sfondo più scuro, composto di toni che vanno dall’ocra al marrone al nero.

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Marzo 2014

tratto dal sito: http://www.mondi.it/almanacco/03/

Marzo, 3° mese dell’anno (secondo il Calendario Gregoriano), conta 31 giorni che segnano il passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile e un aumento generale delle temperature.

Fin dall’antichità era visto come l’inizio di qualsiasi attività, umana (in passato, era frequente cominciare una guerra in questo periodo) e della natura, dopo il lungo letargo dell’inverno; tutt’oggi dà avvio al calendario astronomico, inaugurato dall’equinozio di primavera. Questo fenomeno, che cade il 20 o 21 del mese, vede il sole allinearsi perpendicolarmente alla linea dell’equatore, facendo in modo che il giorno e la notte abbiano eguale durata. Lo stesso si verifica al 22 o 23 di settembre (equinozio d’autunno).

Le giornate si allungano visibilmente anche per via dell’introduzione dell’ora legale, nell’ultima domenica di marzo, con le lancette dell’orologio che vengono spostate in avanti di un’ora. Il cambio d’orario entrò in uso nel 1916 tra i paesi dell’Unione Europea, allo scopo di aumentare le ore di luce naturale e limitare, conseguentemente, il consumo d’energia.

Sotto il profilo climatico, marzo è un mese instabile e l’antica saggezza popolare lo testimonia con numerosi proverbi e modi di dire, come «marzo pazzerello, guarda il sole e prendi l’ombrello». Facile che ci sia il sole ma un mutamento improvviso e viene giù un temporale. Un elemento costante è la forte presenza di vento, al punto che durante la Rivoluzione francese venne ribattezzato “Ventoso”.

Osservando il cielo si vede la Via Lattea invernale spostarsi sempre più verso occidente, mentre la comparsa a sud della costellazione del Leone annuncia l’approssimarsi della stagione primaverile.

Le donne sono come i gatti

Le donne son come i gatti.

Diffidenti, sempre pronte a scattare come molle di fronte al minimo “pericolo” (a volte solo presunto).

Altezzose, da ignorarti senza pietà se non sei degno della loro attenzione.

Orgogliose, al punto di riprendersi le attenzioni con la forza, se solo si sentono minimamente ignorate.

Curiose, a livelli tali da gettare al vento tutte e tre le cose scritte qui sopra, esponendosi spesso alle peggiori delusioni della loro vita.

Non hanno padrone, non c’è “guinzaglio” che le possa imbrigliare. Si lasciano accarezzare ma mai catturare.

Bellezze eteree, proprio come quegli stessi gatti che “non hanno mai completamente superato il complesso di superiorità dovuto al fatto che, nell’antico Egitto, erano adorati come dèi”.

C’è poco da fare: saranno sempre croce e delizia di questo mondo…