VeltRenzi, e la voglia di un PD classe 2008

Renzi ha una voglia matta di riportare il PD al 2008, predicando l’abbattimento del “correntismo” e magari pure l’autosufficienza elettorale, come fece 5 anni fa l’allora leader Veltroni.

Sarà pure gggiovane, ma ha già la memoria corta. Spero che Walter gli ricordi come andarono a finire quelle elezioni…

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Articolo tratto dal sito MediaPolitika

Pd “cool” e “riformista”, l’idea di Renzi e Veltroni

di Elena Angiargiu

Uniti per un grande partito democratico e riformista. Renzi e Veltroni ritrovano l’intesa dei tempi dell’Ulivo puntando oggi ad un partito “riformista, inclusivo, innovativo”. Cambiamento è la parola d’ordine per il sindaco di Firenze e il primo segretario del Pd, tra i più autorevoli componenti della Direzione Nazionale, insieme al Tempio di Adriano a Roma per la presentazione del libro “L’Italia dei democratici. Cambiare il Pd per cambiare il Paese” di Enrico Morando e Giorgio Tonini, edito da Marsilio. Tra i temi dell’incontro, moderato da Enrico Mentana, le larghe intese, l’identità democratica, passando per il Congresso e le Primarie, fino alla prospettiva futura del partito.

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Videomessaggio Berlusconi: MILKSHAKE!

Il fantasma del fantomatico videomessaggio di Berlusconi aleggiava tra l’opinione pubblica da giorni, e finalmente l’altro ieri (nb: 18 Settembre) ha fatto la sua comparsa sulle reti Mediaset.

Non entrerò approfonditamente nel merito dei contenuti del messaggio trasmesso, mi limito ad esternare brevemente il mio sdegno e la mia inquietudine, in particolare per il tenore destabilizzante (in negativo, ovviamente) di tutto il monologo, che sembrava essere tenuto da un dittatorello di un qualche sperduto paese dell’Est Europa.

Io, francamente, preferisco riderci su.

Il video “milkshake” realizzato dalla truppa di ASGANAWAY, trasmissione in onda su Radio Deejay, è perfetto per sdrammatizzare il tutto. E secondo me è più reale del reale.
Vedere per credere!

Lo smacchiatore e l’asfaltatore

C’era una volta la storia di un glorioso partito, che dopo mille mutazioni genetiche ancora stenta a trovare una sua identità ben definita, tant’è che anche il nome è politicamente “sui generis”. Un suo esponente di spicco, nel lontano 1999, fu profetico:

C’è adesso un partito con una base grande come e più di quello “glorioso”, eppure per la sua volatilità e disomogeneità ideologica non riesce a mettersi d’accordo su nulla (neanche sul governare o sul fare opposizione), come fosse il grembo di uno squalo, pieno di “piccoli” pronti a sbranarsi l’un l’altro per la propria sopravvivenza personale.

In questo scenario si inseriscono segretari molli e tristi, magari molto preparati ma col carisma di un impiegato del catasto, depresso e vessato dal proprio datore di lavoro.

E poi arriva lui, il gggiovane, il Fonzie della politica, carismatico, battuta pronta e spirito battagliero. E soprattutto ciarliero come un Mastrota davanti le pentole Mondialcasa.

Apri i giornali di oggi e leggi le dichiarazioni che potete leggere qui sotto.
E ripensi a qualche mese fa, e ai giaguari da smacchiare che ora sono più macchiati che mai.

Tra smacchiatori e asfaltatori, mi e vi domando: ma questi ci sono o ci fanno?

Al futuro (prossimo) l’ardua sentenza…

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Decadenza Berlusconi: si o no?

Continua l’infinito balletto, oramai decisamente stucchevole, sulla vicenda della decadenza di Silvio Berlusconi.

Anche stasera la Giunta proseguirà i suoi lavori, completamente strapazzata dalle mille spinte centrifughe al suo interno.

PDL che si scaglia contro il PD, e il Sen. Augello presenta tre pregiudiziali di costituzionalità sulla legge Severino, nodo gordiano della vicenda.

PD e M5S che spingono per votare la decadenza già quest’oggi, ipotesi improbabile.

Esternamente, il Presidente Napolitano fa appello alla coesione nazionale.

Non so come andrà a finire tutto questo ambaradan, ma vorrei comunque fare una semplice considerazione.

Provo semplicemente disgusto nel vedere le facce da martiri degli esponenti PDL e quelle affrante degli esponenti PD, irretiti come sempre dal solito “giochetto” dei “primi” che accusano i “secondi” di irresponsabilità e giustizialismo.

Certi personaggi sanno bene come funzionano certe cose in questo benedetto-maledetto paese: se sei nel torto basta urlare più forte per far passare di aver ragione.

Qui si sta ribaltando il mondo.
Anzi l’Italia.
Come sempre.
Purtroppo.