Italo Calvino: Prima che tu dica “Pronto”

da Prima che tu dica “Pronto” (dalla raccolta omonima), di Italo Calvino
(Errata Corrige) – Autore ANONIMO

(…)

Resisteresti poco, al freddo senza l’afa estiva ma sarebbe un’esperienza diversa, no? Poi ti riporterei indietro, come è giusto che sia. Ma per un po’ ti porterei con me.Ti racconterei le cose che non avrò il tempo di finire di dirti. Solo per quello, per trovare il modo che duri di più. Ti farei guardare il mare freddo, così apprezzeresti il tuo. Ti farei una foto e la lascerei nel cassetto per le volte che avrò voglia di guardarti con i capelli scompigliati e il sorriso accennato. Mangeremo e dormiremo poco perché non ci sarebbe il tempo; tutto quello che vorresti cercherei di dartelo. Ti farei esprimere un desiderio e lo esaudirei. Solo uno, perché tre non sarei capace. Ti farei almeno un paio di domande scomode, perché così ti fideresti di me; perché così, se ti telefonassi almeno una volta, sussulteresti un pochino e quando deciderai di andare via, ci sarà almeno una volta in cui vorrai tornare. Vorrei che ti fossi innamorata di me, per chiedermi di restare. Ma forse tu impieghi tanto per innamorarti e allora è per questo che vorrei portarti con me: per farti innamorare.
Verresti?
No, non verrei. Perché dovrei?
Continue reading

Voltaire e l’ironia laica

Tratto dal blog “L’Occhio Del Bue” (LINK)

Poco prima di morire, all’età di 84 anni suonati, gli si avvicinò un prete per l’estrema unzione, ma lui lo bloccò mormorandogli all’orecchio: “Non mi sembra il momento per fare nuove amicizie”. Si chiamava Francois Marie Arouet, ma lo chiamavan Voltaire, per via di un anagramma. Fu scrittore, poeta, commediografo e tragediografo, storico, letterato e filosofo. Il più famoso degli illuministi, il più moderno per la sua ironia e la sua preveggenza. Forse il più citato ancor oggi. Certo più di Kant, che in pochi hanno capito, e anche più di Socrate, che tutti dicon di avere compreso. Molto più di Marx, oggi entrato anche in crisi di citazioni, e di Hegel, che Giorgio Gaber sostiene essere evocato solo da uomini narcisisti per conquistare donne impegnate. Francois Marie divenne Voltaire per due motivi: perché aveva un padre autoritario che lo voleva notaio come lui, e perché fu educato in un collegio di gesuiti. Imparò così a non sopportare le autorità. Se avesse avuto un padre comprensivo e affettuoso e avesse frequentato una scuola laica magari avrebbe fatto il notaio davvero e noi avremmo perso uno dei più geniali personaggi dell’intera umanità. Quando si dice il valore di un’educazione “scorretta”. Continue reading

Quando nell’illuminismo s’infiltra un romantico: Rousseau

Tratto dal blog “L’Occhio Del Bue” (LINK)

Jean Jacques Rousseau era un tipo originale e anche molto doppio. Era calvinista, educato così nella rigidissima sua Ginevra, ma poi divenne cattolico (e più avanti ancora calvinista). Era democratico, ma ammetteva anche l’aristocrazia e la monarchia e la sua elaborazione diverrà punto di riferimento dei marxisti, ma anche dei regimi assolutisti di destra. Era illuminista e amico degli enciclopedisti, ma polemizzò tutta la vita con Voltaire perché disprezzava la ragione. Visse nel secolo dei lumi, ma venne considerato il primo romantico. Era dotato di sensibilitè (come dicevano i francesi), e la considerava suo costante punto di riferimento più del freddo intelletto, ma si accompagnò con donne sol per farsi mantenere e affidò i suoi cinque figli all’istituto degli orfanelli, pentendosene solo poco prima di morire. Quando si dice che gli artisti devono essere “genio e sregolatezza” si pensa a Rousseau. Che infatti fu musicista, filosofo, letterato, romanziere, ma soprattutto vagabondo. La canzone dei Nomadi è dedicata a lui. Continue reading

I due Nietzsche

Tratto dal blog “L’Occhio Del Bue” (LINK)

Adorato da destra, riscoperto da sinistra, per alcuni è “oltre la destra e la sinistra” (più di Occhetto, che nel 1989 voleva “andare oltre” e si trovò solo oltre se stesso), Friedrich Wilhelm Nietzsche è filosofo, forse più d’ogni altro, ancora al centro dell’attenzione. Variamente tradotto e interpretato. Anche da posizioni opposte. E dunque filosofo assai controverso. Come se quel che scrisse fosse o così poco chiaro o così banale da poter essere preso a riferimento da chiunque. Oppure così involuto da dare campo libero a interpretazioni così distanti. Prendiamo il giudizio sulle donne: se usassimo Freud per valutare Nietzsche dovremmo concludere che il suo complesso di Edipo era molto accentuato. L’odio per le donne era una sua costante da abbinare al suo culto per l’uomo guerriero, che poi riprenderemo. Resta il fatto che di donne egli ne conobbe bene solo una: sua sorella Elisabeth. Continue reading

Il rivoluzionario – di Valerio Varesi

Dopo un pò di tempo dal suo acquisto, ho finalmente terminato di leggere “Il rivoluzionario”, libro scritto da Valerio Varesi ed edito da Frassinelli.

Non appena lo avevo semplicemente visto in libreria mi aveva incuriosito: banalmente per il suo colore rosso e per quell’uomo solitario, sempre vestito di rosso, che campeggia in copertina. Già così avevo avuto una strana sensazione. Lo giro, e leggo la quarta di copertina:

“Il romanzo di una generazione, che ha creduto negli ideali di equità e giustizia. E li ha visti crollare insieme con il più famigerato muro della storia.”

Capisco doppiamente che quello è il MIO libro.

il-rivoluzionario

Non tanto per esperienze vissute direttamente, ma per quelle di famiglia, ascoltate in mille racconti.

Cambia il contesto (la rossa Bologna, mentre quello familiare è romano), ma le sensazioni, le delusioni, le situazioni vissute sono quelle. Quelle di un intero popolo che, nell’immediato dopoguerra, ha creduto fortemente nella possibilità di una vera rivoluzione, ma che si è scontrato in primis con la realtà italiana ed infine con quella internazionale, vedendo andare in frantumi il sogno di poter creare una società e un mondo più giusto, solidale, equo.

Chi leggerà “Il rivoluzionario” entrerà di fatto in uno spaccato di storia d’Italia e del PCI dalla Liberazione fino ai primi anni 80, narrata tramite le vicende di un militante del partito e, in parte, della sua famiglia.

Personalmente questo libro ha emozionato. Io vi consiglio di leggerlo…poi fate come volete! 😉