di Ginevra Nozzoli (RomaToday)
Bloccare immediatamente i fumi: è questa la priorità per i cittadini che abitano il quadrante del parco di Centocelle e non solo. Perché mentre la Procura indaga sul canalone dei rifiuti interrati nel polmone verde, dal Quadraro a Torpignattara (appena sei chilometri in linea d’aria dal Colosseo) si respira veleno da quasi due mesi. L’ordinanza della sindaca, emanata il 10 febbraio, per la bonifica urgente dell’area non ha ancora avuto alcun effetto. Vi si legge: “Entro 15 giorni dalla notifica dell’atto il Dipartimento tutela ambientale (competente per l’area in oggetto, ndr) dovrà rimuovere i rifiuti” per consentire lo spegnimento dell’incendio e il raffreddamento del materiale. Entro un mese “predisporne lo smaltimento”. La notifica però è avvenuta con un certo ritardo rispetto all’emanazione del provvedimento: dieci giorni dopo, il 20 del mese corrente, il V gruppo della polizia Locale ha provveduto all’invio del documento (necessitava di quello in versione originale, non digitale). Così ci è stato comunicato dal municipio. Insomma, le due settimane di fatto non sono ancora passate e il Comune rientra nei tempi. Un po’ lunghi per quello che i residenti denunciano come vero e proprio attentato alla salute pubblica.
“L’ORDINANZA FUFFA” – “Non hanno fatto ancora nulla, quest’ordinanza è una pezza mediatica per calmare le acque”. Su questo concordano tutti i presenti all’assemblea pubblica che si è tenuta ieri sera in via di Centocelle 3, tra le palazzine dove le nebbie tossiche arrivano dirette sotto le finestre passando da una voragine ancora aperta dopo un anno e mezzo. Una convocazione per fare il punto della situazione di una vergogna che va avanti dal 1 gennaio e una conclusione amara: nonostante il sopralluogo dei consiglieri della commissione Ambiente, l’avvio di un’inchiesta giudiziaria, le denunce dei Comitati di zona protocollate a ogni livello istituzionale competente, dai vigili al Comune all’Arpa alla Prefettura, e nonostante l’ordinanza salva parco, la “monnezza” è ancora lì e i roghi pure.
Tutti sanno ma nessuno risolve. Nell’atto firmato da Virginia Raggi troviamo nero su bianco le prescrizioni e i soggetti chiamati a intervenire: dipartimento Ambiente per il “piano di bonifica complessiva del parco archeologico di Centocelle e della rete delle cavità sottostanti che giungono fino alle abitazioni civili circostanti”, insieme alla polizia Locale e ad Arpa Lazio (ente regionale incaricato di rilevare i livelli di inquinamento dell’aria nella zona). Le centraline sono state installate, ma ancora l’Agenzia non ha fornito i risultati. Per tutto il resto si aspetta ancora.
E I FONDI? – Nell’ordinanza poi non si fa menzione dei fondi con cui svolgere le operazioni, aspetto che ha da subito preoccupato i cittadini. In commissione Ambiente si è detto più volte che il problema era proprio il reperimento della somma necessaria per una bonifica profonda del canalone. Di finanziamenti si parla in una bozza inviata dall’assessorato all’Ambiente al privato cittadino che sul caso ha presentato un esposto in Procura. E’ un testo provvisorio, datato 7 febbraio, che RomaToday ha potuto visionare, dove si legge: “Alla Ragioneria Generale il reperimento di appositi fondi per la risoluzione dell’emergenza da allocare sul centro di costo afferente al dipartimento”. Il passaggio però non lo ritroviamo nella versione definitiva diffusa dal Campidoglio.
“PRONTI A MOBILITARCI” – Intanto chi abita nei quartieri limitrofi alla nuova “Terra dei Fuochi” di Roma est, si sta organizzando per farsi sentire. Mamme che hanno allertato asili e scuole della zona, donne incinta impaurite per la propria salute, membri di associazioni ambientaliste dal Wwf Lazio al Pac Bene Comune, in fermento. C’è chi propone di bloccare il traffico su via Casilina, chi un sit in provocatorio con fumogeni legali, chi una manifestazione sotto al Campidoglio. Chi ancora di intervenire anche con le scuole, sensibilizzando le maestre e coinvolgendo anche i bambini in una qualche forma ludica di protesta.
Questa mattina una delegazione del comitato Pac Bene Comune è intervenuta in Consiglio municipale, ottenendo la firma di un ordine del giorno. “Dopo innumerevoli sollecitazioni, è stata necessaria la mobilitazione dei cittadini per far approvare un atto di civiltà”. L’odg “impegna il presidente e la giunta del municipio V ad attivarsi al fine di arrivare allo spegnimento dei roghi in corso e successivamente alla bonifica delle aree coinvolte”. Insieme alla “convocazione di un tavolo interistituzionale con il Comune, il ministero della Salute, la Regione, la Asl Roma2, Arpa Lazio”. E ancora “di ottenere, a bonifica conclusa, una verifica dello stato di inquinamento dei suoli, delle acque e dell’aria e di relazionare nelle Commissioni preposte riguardo ai dati e alle risultanze relative all’inquinamento del suolo, delle falde acquifere e dell’aria, finora prodotti”. Da oggi – il comitato avverte – “siamo in mobilitazione per sostenere le ragioni della salute pubblica e degli interessi dei cittadini”.