UPDATE 24.02.2017 – PRESENTATA LA FERRARI SF70-H!
Tratto da CircusF1
Tra una settimana esatta i riflettori del Circus della Formula 1 si riaccenderanno. Da lunedì 20 febbraio a domenica 26 vivremo il rito delle presentazioni delle monoposto dei 10 team che prenderanno parte al Campionato Mondiale 2017 di Formula 1.
Dal giorno successivo (lunedì 27 gennaio) i piloti saranno protagonisti in pista a Barcellona per la prima delle due sessioni di test ufficiali che precederanno il via del mondiale, fissato in Australia per il week end dal 24 al 26 marzo.
E mentre l’attesa cresce, da Maranello trapelano le prime indiscezioni sulla nuova monoposto del Cavallino Rampante. Leo Turrini prima e Cristiano Sponton poi hanno sollevato i primi dubbi sulla bontà del progetto Ferrari F1 2017.
Il noto giornalista sportivo ha recentemente voluto fare un’anticipazione e, per definire la nuova Ferrari, ha citato un noto film anni ’80: “Sotto il vestito niente”, anche se poi ha voluto aggiungere “…ma spero di avere torto”. Gli amici di F1AnalisiTecnica hanno voluto ipotizzare qualche possibile scenario che vedrebbe la Ferrari già al lavoro per una versione B della monoposto 2017. L’aspetto più critico sarebbe il passo, un po’ troppo corto per sfruttare al meglio il nuovo regolamento tecnico.
Anche le informazioni che siamo riusciti a raccogliere noi di CircusF1 in queste ultime ore vanno nella direzione indicata da Turrini e Sponton. Il problema non sarebbe solo il passo ma una più generale mancanza di efficienza e carico aerodinamico dell’intero progetto 2017.
Ma, al di là di questo, qual è il problema vero della Ferrari? A nostro avviso è la lontananza dall’inghilterra, da quella “Motorsport Valley“, cuore pulsante della Formula 1. L’immagine qui sotto – anche se di qualche anno fa – mostra come, nel giro di pochi chilometri, ci siano molti dei team presenti oggi in Formula 1. Dei 10 team che parteciperanno al campionato 2017 solo Ferrari, Sauber, Haas e Toro Rosso non hanno sede nella “Motorsport Valley”.
Cosa succede di così “magico” nel sud dell’Inghilterra?
Semplice:
- ingegneri e tecnici si spostano con più facilità tra un team e l’altro, trasferendo conoscenze e competenze;
- ingegneri e tecnici si sentono e si vedono al di fuori delle rispettive factories: ci sono amicizie coltivate neglio anni e i pub inglesi con qualche buona pinta di birra in circolo sono la condizione ideale per parlare di ciò che succede in fabbrica.
Nulla di tutto ciò avviene invece in Italia e la Ferrari si trova isolata da questo punto di vista. Il fatto di avere un team guidato da italiani rappresenta senz’altro il punto di debolezza dell’intero progetto 2017. Il cambio di regolamento è di quelli importanti e le decisioni prese “al buio dei capannoni di Maranello” potrebbero rivelarsi dei clamorosi errori.
Ci auguriamo che non sia così ma le notizie trapelate in questi giorni fanno invece pensare che sia proprio il contrario e che il 2017 possa essere un’altra stagione difficilissima per la nostra amata Rossa!