Voragine Centocelle: cosa c’è sotto i nostri piedi?

Giardini interdetti per il rischio di crolli (via Balzani fronte complesso “Le Muse”, area giochi Parco Villa De Sanctis), cedimenti nella scuola Balzani, voragine aperta (e ancora non chiusa) su Via Fontechiari, e ieri il cedimento su Via di Centocelle 3.

Negli ultimi anni il territorio del V Municipio si sta letteralmente sbriciolando pezzo su pezzo, e le istituzioni ancora faticano a trovare i fondi per intervenire in maniera incisiva e risolutiva.

Ma cosa c’è nel sottosuolo della zona? Questo articolo di Romasotterranea.it lo spiega molto bene…


A seguito degli accordi con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, l’Ufficio Giardini di Roma Capitale e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, l’Associazione Roma Sotterranea sta svolgendo sin dall’Agosto 2012 un’attività di esplorazione e di rilievo degli ambienti ipogei già conosciuti come cave di pozzolana sottostanti il parco di Villa de Sanctis.

L’accesso agli ambienti di cava avviene tramite una scala che conduce ad ambienti sotterranei che si trovano tra gli 8 e i 16 metri di profondità rispetto al piano campagna.

Gli ambienti di cava esplorati sino ad oggi si sviluppano ben oltre i confini del parco: in particolare, le esplorazioni svolte finora hanno mostrato uno sviluppo delle gallerie di cava almeno sino a Via Teano a Nord, Via Casilina a Sud e Via Romolo Balzani ad Est.

L’elevata estensione degli ambienti ipogei e l’andamento labirintico delle gallerie che risultano scavate in modo omogeneo in tutte le direzioni, richiedono dunque una precisa ed attenta mappatura per consentire l’effettuazione dell’esplorazione nella massima sicurezza. Le gallerie hanno un’ampiezza media compresa tra i 4 e i 5 metri ed un’altezza variabile, in base all’interro attualmente presente a seguito di crolli e/o attività di movimento terra e/o riempimenti effettuati dall’esterno, compresa tra 1 e 6 metri. I tratti non soggetti a crollo o riempimento di terra presentano un’altezza media compresa tra 3 e 4 metri.

Una ampia porzione degli ambienti di cava è interessata da gallerie utilizzate in tempi moderni come fungaia; sacchi di micelio, residui di impianti idrici ed elettrici, uffici in muratura e numerosi utensili sono tutt’ora presenti nelle cave. Tali gallerie sono contraddistinte in modo evidente dalla presenza di calce sulle pareti che le ricopre completamente.

Numerosi sono i tratti di cava che presentano interri provenienti dall’esterno: coni di riempimento di decine di metri cubi di spazzatura che è stata riversata dal primo dopo guerra fino agli anni più recenti all’interno del sottosuolo, così come numerosi sono i pozzi (tamponati, riempiti in terra o ancora aperti in superficie) rinvenuti durante le esplorazioni, principalmente nella zona a Nord del parco.

Nel Maggio del 2013 risultano rilevati dalla nostra Associazione circa 95.000 metri quadrati di sottosuolo (si stima che le gallerie di cava si estendano verosimilmente per circa 600.000 metri quadrati).

L’attività di esplorazione e di rilievo ha permesso di evidenziare, inoltre, alcune situazioni di pericolo che, con l’ausilio del corpo dei Vigili del Fuoco sono state oggetto di immediata segnalazione all’Ufficio Giardini e all’Ufficio Tecnico del VI Municipio, che hanno così potuto procedere ad una repentina messa in sicurezza.

per Roma Sotterranea, Ivano Stranieri

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