Roma – ISIS 5-0

Dopo la vittoria 1-0 della “partita” di andata, Roma riesce a battere l’ISIS anche nel match di ritorno con un sonoro 5-0 grazie alle sue armi migliori, ovvero caos, disorganizzazione e degrado. Meglio buttarla sul ridere perchè, tornando per un attimo seri, in caso di reali situazioni critiche la nostra città sarebbe in serissimo pericolo per tantissimi fattori (tra cui anche quelli citati scherzosamente prima). Speriamo bene…


Tratto da Giornalettismo (LINK)

L’annuncio c’è. «Conquisteremo Roma», ha dichiarato il portavoce dell’Isis Abu Muhammed Al Adnani. Così, in una non lontana giornata di dicembre, abbiamo immaginato l’assalto alla Capitale. E tutti i vari tentativi per cui i terroristi potrebbero non farcela.

PRIMO TENTATIVO: TANGENZIALE – «I miliziani dell’Isis non avranno vita facile» il messaggio congiunto è arrivato in una nota di Aci, Anas, Aiscat, Autostrade per l’Italia e la partecipazione speciale dell’Eni. Nel comunicato si legge «Traffico rallentato sulla Tangenziale Est, a causa delle solite code, tra viale Castrense e Largo Passamonti in direzione San Giovanni. Mosso il mar Tirreno».
Una notizia che non ha mancato di destare scalpore tra gli invasori «Passeremo di notte!» ha suggerito qualcuno «Niente da fare, la notte è chiusa…», ha obiettato tristemente un altro.
Al-Zarqawi avrebbe poi ricordato ai suoi della recente costruzione di una galleria che permetterebbe comunque il transito notturno «Abbiamo usato i tunnel a Gaza, possiamo farlo anche qui!».
Ma dopo aver telefonato allo 06.06.06 è arrivata la conferma della chiusura al traffico dalle 23.00 alle 6.00. «Allora che lo hanno costruito a fare?» si sono chiesti i guerriglieri, che ancora non hanno trovato risposta.

SECONDO TENTATIVO: METRO B – Si opta per la seconda soluzione: la metro. La scelta cade sulla linea B: partenza Rebibbia direzione finale Termini. A Pietralata, mentre il gruppo ISIS sta a bordo stretto tra una comitiva di tedeschi, un pensionato e un gruppo di quindicenni che “fa sega” a scuola, Mohamed ha un mancamento. Dentro il vagone, tra sudore e cappa, non si respira più. Fuori, anche se è Dicembre, ci stanno 40 gradi. Mentre i compagni schiaffeggiano Mohamed nella speranza che si riprenda il vagone si ferma. Dopo aver aspettato 10 minuti bloccati tra Monti Tiburtini e Quintiliani i militanti Isis vengono fatti scendere. «Gnente corsa zio, gnente», spiega il conduttore al gruppo che trascina Mohamed mezzo sofferente. «Fa ripija tu fratello perché ve la dovete fa a piedi capito?». Corse bloccate su tutta la linea. «Se so rubati il rame, mortacci loro». Poi si rivolge a Mohamed, che prende pian piano i sensi: «Zio pijate un caffè. Oggi va così. A piedi. Stacce».

TERZO TENTATIVO: LE DONNE – Al Adnani l’aveva promesso: prenderemo le vostre donne. Così il gruppo tra traffico, mezzi ko e gente che continua ad intimare caffè, va alla conquista della fauna femminile. Sempre a piedi, sulla Tiburtina purtroppo, i militanti decidono di avvicinarsi ad una mora top fucsia e jeans attillatissimi. La prima frase non è certo da corteggiamento ideale. Abdul, a suo dire uno dei più intraprendenti, si avvicina alla ragazza. «Donna» «infedele» e altre parole gli sfuggono nella prima frase. «Ma che me sta a dì questo?», chiede Moira all’amica a fianco. «Non so, te dice infedele». «Infedele a me? Ma che vor dì?», aggiunge Moira fissando Abdul. Moira non è affatto convinta. Un tizio, a piedi, sulla Tiburtina, le chiede di venire con lei. Non ha un auto, non ha delle Hogan ai piedi, non ha manco le sopracciglia depilate.
«A sfigato guarda che a me così, nun me convinci». Abdul rimane gelato e continua a ripetere a random i concetti della prima frase. Ripete l’esperimento a tutte le donne fino al parcheggio bus del Verano. Invano.

QUARTO TENTATIVO: IL COMIZIO – Il gruppo Isis comincia a vivere già i suoi primi attimi di scazzo. Abdul, già nervoso di suo per il rifiuto di Moira, comincia a sgridare Mohamed per ogni cosa che fa. A ora di pranzo qualcuno si palesa davanti ai militanti (ancora appiedati). «Siamo bombardati da un miliardo di informazioni su un miliardo di tematiche diverse. Ci confondono. Un cittadino informato è un cittadino sovrano». È il deputato 5 stelle Alessandro Di Battista, vuole parlare con loro. Mentre mezzo mondo cerca di capire dove si trovino in questo momento i pericolosi militanti Isis lui li ha trovati. E prova a farli ragionare.
«Il terrorista non lo sconfiggi mandando più droni, ma elevandolo ad interlocutore». Ed inizia. «È tutta una questione di privilegi e i privilegi dei politici sono come la droga. Si chiama cambiamento, fa paura, me ne rendo conto, ma è la linfa vitale dell’essere umano. #oltre». Di Battista continua a parlare per almeno mezz’ora. «Il gioco è chiaro ma non ci fanno paura, abbiamo una fame di vittoria che questi questi squallidi illusionisti non sanno neppure cosa sia». Mohamed ha il secondo mancamento della giornata e sviene. I militanti, spaventati, mollano Dibba in mezzo ad una strada. Di Battista, a sua insaputa, diventa un eroe nazionale.

QUINTO TENTATIVO: AUDITORIUM – Dopo innumerevoli peripezie, code incessanti e un caldo a cui nemmeno loro sono abituati (“perché è l’umidità che ti frega”) i disobbedienti di Al Qaida provano ad avvicinarsi alle porte Vaticane.
Non riuscendo a trovare alcuna indicazione utile, si convincono a chiedere la strada alla signorina dell’ufficio informazioni; avendo ormai abbandonato qualsiasi velleità di rapimento della donna italica.
«Ehm… mi scusi» chiede un miliziano spostando il cappuccio dalla bocca per farsi sentire meglio. «Attenda un attimo…» risponde l’impiegata finendo di limarsi le unghie finte. Dopo circa 45 minuti di attesa, la donna abbassa la tendina e va in pausa pranzo, lasciando nel dubbio gli impavidi invasori. I più arguti suggeriscono di seguire la segnaletica stradale, ma di San Pietro nessuna traccia. A campeggiare nei posti più impensati invece, quel cartello bianco con freccia e scritta nera che salva la vita a qualsiasi abitante di Roma nord: «Auditorium».
Auditorium ovunque, da Capannelle a Balduina, da Giustiniana a San Giovanni, solo indicazioni per il complesso di Renzo Piano, ma per il resto… nulla di nulla.
Stanchi e rassegnati, i miliziani dell’Isis rinunciano al Vaticano e provano a farsi esplodere al Parco della Musica. Neanche il tempo di arrivare che vengono assaliti da una folla di cacciatori di autografi in attesa del Fiction Fest. Lusingati finiscono a scattare foto con i passanti.

FINE (in caciara)


 (Photo credit should read ROMARIC OLLO HIEN/AFP/GettyImages)
(Hanno contribuito al pezzo Stefania, Alessio e il Generatore automatico di post di Di Battista)


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