Smascherata Torpignaflex: le ditte pagavano i rom per smaltire i materassi

Smaltimento illegale materassi e rifitui a Roma: lo scarico per conto di ditte smaltimento

Tratto dal sito RomaToday.it (LINK)

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Un sistema semplice e redditizio. A guadagnarci illecitamente alcune aziende venditrici di materassi che oltre a commercializzare il loro prodotto offrivano ai clienti la possibilità di ritirare il vecchio materasso e smaltirlo secondo le procedure stabilite. Cinquanta euro la spesa: 30 per il ritiro del vecchio materasso e 20 per l’eliminazione dello stesso. Una somma che finiva in parte nelle tasche di due cittadini romeni residenti in un campo nomadi, che dopo essere stati ‘ingaggiati‘ dalle ditte, intascavano la loro somma facendo risparmiare alle aziende i soldi necessari alle procedure regolari di eliminazione del rifiuto.

TORPIGNAFLEX – Un’indagine accurata portata avanti dallo scorso mese di febbraio dagli agenti del Pics della Polizia Locale di Roma Capitale. Una situazione di degrado molto conosciuta, tanto da essere ribattezzata dagli organi di stampa e dai comitati di quartiere come il caso ‘Torpignaflex‘, proprio per la grande quantità di materrassi abbandonati in strada nel territorio del V Municipio.

DITTE IN FRANCHISING – Centinaia le segnalazioni di cittadini e cronisti con lunghe file di materassi disseminati dalla sera alla mattina in diversi quartieri della Capitale, da Tor Pignattara al Pigneto, passando per le Torri, il Prenestino, l’Appio Latino, la zona di Tor di Valle, Montesacro, Serpentara e via dicendo. Secondo quanto appurato dalle indagini a fornire il ‘servizio‘ di smaltimento a domicilio dei materassi alcune ditte in franchising con sede sull‘Appia Nuova ed in via Genzano, zona Colli Albani.

IN STRADA O IN FIAMME – Secondo quanto appurato nel corso dell’indagine, i cui atti sono stati depositati in Procura, lo smaltimento dei materassi da parte dei ‘manovali‘ ingaggiati dalle ditte avveniva in due maniere: o gettandoli direttamente in strada (come documentato da decine di foto o video), o ricavandone altro denaro extra. Un secondo sistema ancor più grave del primo che consisteva nel portarsi i materassi nelle zone periferiche della città per poi bruciarli (con tutti i rischi che questo comporta per l’ambiente e gli eventuali incendi) e ricavarne il ferro dalle molle o dai supporti in metallo dello stesso.

VIDEO E APPOSTAMENTI – Una situazione di decoro insostenibile alimentata ogni giorno da decine di casi in tutta la Capitale e che ha portato gli agenti del Pronto Intervento Centro Storico, coordinati dai comandanti Anselmo Ricci e Claudio Delle Fratte, a mettere in atto una indagine investigativa ‘vecchio stampo‘, fatta di appostamenti, pedinamenti, testimonianze ma soprattutto foto e video che ritraggono i colpevoli nel momento dell’atto illecito.

FILONE DI INDAGINE – Un sistema ben oleato che secondo gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale potrebbe essere sola la punta di un iceberg che riguarderebbe anche lo smaltimento in strada di altri rifiuti ingombranti: dalle lavatrici ai frigoriferi, passando per i forni elettrici e gli altri elettrodomestici ingombranti da smaltire. Un vero e proprio affare criminale sul quale gli investigatori stanno cercando di fare luce partendo dagli annunci pubblicitari di ‘svuota cantine‘ e altre ditte che si occupano del ritiro e dell’eliminazione del rifiuto ingombrante, dietro alcuni dei quali si potrebbero celare altre illecite attività.

I NUMERI DI AMA – Uno smaltimento del rifiuto ingombrante che nella città di Roma potrebbe essere molto semplice attraverso il sistema di ritiro a domicilio o il trasporto nelle Isole Ecologiche di Ama. La stessa azienda municipalizzata ha snocciolato a tal proposito i numeri del ‘progetto’ che hanno portato lo scorso anno al ritiro a domicilio di 40mila rifiuti dalle case dei romani. Ma strade e marciapiedi restano comunque invasi. Le segnalazioni dei cittadini si moltiplicano e il fenomeno, che se sporadico non è uno scandalo, negli ultimi mesi era diventato un caso emblematico della situazione cittadina.

MALCOSTUME – A tal proposito l’Ama ha parlato di “deprecabile malcostume”, illegale e punito con multe fino a 600 euro, da attribuire all’inciviltà di una minoranza “che persevera in atteggiamenti scorretti”, nonostante gli strumenti gratuiti e facilmente accessibili messi a disposizione della cittadinanza.

IL DUBBIO – Una situazione al limite che nei scorsi mesi ha portato ad ipotizzare quanto appurato dai Pics, ovvero l’esistenza di un sistema di riciclo illegale messo in atto da alcune ditte che vendono materassi. Tra questi, come dimostrato dalle indagini, vi sarebbe chi prende accordi per rivendere i vecchi materassi a cittadini rom, che a loro volta decidono di sbarazzarsi dei loro, ancora più consunti, lasciandoli in strada, o rivendendoli a loro volta alimentando un vero e proprio mercato illegale.

IL COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE – Soddisfatto di quanto scoperto dai Pics il comandante della polizia locale di Roma Capitale Raffaele Clemente che contattato telefonicamente da Roma Today ha così commentato: “L’operazione di indagine andrà avanti e verrà estesa anche ad altri esercizi commerciali simili. Adesso concentreremo i nostri sforzi su questo ambito investigativo. Fondamentale per il nostro lavoro è il prezioso aiuto dei cittadini, anche sui nostri canali social“.

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