Tratto dal sito del Comitato Metro x Roma (LINK)
Diciotto stazioni per 17 chilometri complessivi: Saxa Rubra, Fidene, Sabine, Serpentara, Vigne Nuove, Talenti, Montesacro, Kant, Aniene, Ponte Mammolo, Colli Aniene, Quarticciolo, Centocelle, Togliatti, Romanisti, Don Bosco, Subagusta, con l’ipotesi finale di un arrivo al Laurentino. Un percorso semicircolare di raccordo con incroci con la linea A a Subagusta, la linea C a Centocelle, la linea B a Ponte Mammolo, la linea B1 a Vigne Nuove, in caso di prolungamento della metro, con la linea Fm1 a Fidene, con la Fm2 a Quarticciolo e con la linea tranviaria 14 Togliatti-Termini. Sono queste le caratteristiche del tram, o meglio, del metrò leggero Togliatti, che ieri, dopo 8 anni di letargo, è stato riproposto dai comitati di quartiere alla commissione Mobilità del Comune di Roma.
Il progetto nasce nel 2005 sulla base di una delibera popolare, firmata da oltre 11.000 romani, che venne successivamente approvata nel febbraio del 2006 dal Consiglio Comunale. Ora il progetto potrebbe ripartire. A favore del nuovo tram giocano una serie di fattori: la parte centrale, quella che passerà lungo viale Palmiro Togliatti è stata inserita nel rapporto Tram 1.0 dell’Agenzia della mobilità che ne indica anche il costo, fissato in 82 milioni di euro. I lavori, se partissero domani, potrebbero durare circa 3 anni e mezzo. Lo stesso sindaco Ignazio Marino, poi, ne aveva parlato in campagna elettorale. Naturalmente resta il problema del reperimento delle risorse: ma da tempo in Campidoglio si pensa di sfruttare i fondi del programma europeo Horizon 2020. Staremo a vedere.
Intanto si registra una timida apertura delle stesse Istituzioni capitoline. Il presidente della commissione Mobilità, Anna Maria Proietti Cesaretti, ha dettto che ora “la volontà è quella di portare avanti il progetto che rientra la nelle linee guida del Pgtu. La commissione porterà il progetto all’attenzione dell’Agenzia per la mobilità e dell’assessorato”.
Il progetto base, lungo 8 km, si sviluppa lungo la Togliatti da Ponte Mammolo a Cinecittà in sede protetta. La seconda parte, quella lungo il viadotto dei presidenti, sarebbe realizzata in una seconda fase lungo una distanza di 9 chilometri. La nuova metro leggera potrebbe trasportare fino a 3.000 persone ogni ora con un intervallo di passaggio di un convoglio ogni 4 minuti. Viste alcune difficoltà di carattere tecnico, legato al passaggio del tram sotto i portici dell’Acquedotto Alessandrino in zona Centocelle, la nuova linea potrebbe essere realizzata con innovative soluzioni tecnologiche che permettano anche la percorrenza di alcuni tratti senza catenaria, in completa autonomia energetica, inclusa la possibilità di arresto e ripartenza del veicolo.
“La delibera di iniziativa popolare- ha ricordato durante la riunione Marcello Paolozza, portavoce del comitato promotore che include 40 tra associazioni e comitati di quartiere- prevedeva che entro 6 mesi dalla sua approvazione fosse messa in cantiere la fase di progettazione. Ma da allora Veltroni e Alemanno hanno tenuto quella delibera nel cassetto. Ora chiediamo a Marino di riprendere quel progetto e arrivare ad un progetto condiviso. Dopo 8 anni vorremmo che Marino desse applicazione a quella delibera rispettando la volontà di migliaia di romani e del Consiglio”.