Ripropongo questo mio vecchio articolo, datato 2009 e pubblicato anche su Labouratorio. E’ una personalissima recensione dell’Anticristo di Nietzsche, pertanto non trucidatemi se le interpretazioni filosofiche non sono del tutto corrette…
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Anticlericale. Profondamente anticlericale.
E’ questa la prima impressione che ho avuto di Nietzsche fin dalle prime battute.
L’Anticristo è una critica spietata e brutale all’intero cristianesimo, passato e presente. Ma più che una critica vera e propria ciò che si percepisce è quasi uno sfogo dell’autore verso tutto ciò che il cristianesimo ha “corrotto” in maniera subdola, in particolare i pensieri e i modi di fare.
Nietzsche nega e rigetta ogni visione del mondo in senso cristiano, definendo la dottrina “pura menzogna” e i preti “mentitori”, perchè portatori di una menzogna che sanno essere tale. Ad essa contappone il mondo classico (ed aggiugerei anche elitaristico) Romano e Greco, e tutto ciò che è esattamente contrario al moralismo, al pietismo e all’elevazione del più debole (ritenuti da Nietzsche punti cardine del cristianesimo), ovvero il libero pensiero, il libero agire e la logica del “più forte”. E da quest’ultima escono fuori i primi concetti di “superuomo”, poi tristemente riusati e “storpiati” dai regimi nazisti e fascisti degli anni a venire; ironia della sorte per Nietzsche, fu proprio la Germania la (più tremenda) “capofila” di questo abuso del suo pensiero, lui che aveva pesantemente criticato (e addirittura rinnegato, divenendo apolide a 25 anni) la sua patria, rea di essere stata da sempre prona al papato e di esserne il “braccio armato”…
In tutta la sua critica spietata Nietzsche fa un errore essenziale: nega e biasima tutto ciò che è “cristianesimo” in nome del libero pensiero ma allo stesso tempo getta le basi ad un altra “religione” che è ancor più chiusa ed elitaria del cristianesimo che tanto critica…insomma, alla faccia del libero pensiero!
Se dovessi inquadrare Nietzsche nel XXI secolo italiano lo metterei in quella nicchia di ultradestra intellettuale vecchio stampo, fieramente anticlericale e “vigorosa” ma che cela dietro dietro questo presunto “vigore” una palese insicurezza: attaccare violentemente per difendersi da un mondo che si soffre e che non si sente più proprio. E Nietzsche fa esattamente questo, anche se in termini puramente verbali.